Da sempre la ditta EMMEDUE PAVIMENTI esegue il restauro e la manutenzione del tuo vecchio parquet, utilizzando attrezzature materiali e tecniche di lavorazione sempre all’avanguardia per offrire un risultato all’altezza delle aspettative del cliente.
Il pavimento in legno ha una caratteristica che lo rende unico: può essere riportato all’originario splendore con un intervento di manutenzione: la lamatura o levigatura.
Fra le varie tipologie di pavimentazione oggi disponibili sul mercato il parquet è una delle più apprezzate negli ambienti domestici, grazie alla bellezza e al calore che dona agli ambienti. I pavimenti in legno si distinguono dagli altri anche per una caratteristica del tutto unica: la possibilità, in caso si presentino eccessivamente usurati, di riportarli all’originario splendore. Questo grazie al fatto che il legno è un materiale vivo e consente di intervenire su di esso tramite levigatura o lamatura; ciò permette di eliminare completamente graffi, macchie e qualsiasi altro segno di usura. Considerabile come un intervento di manutenzione straordinaria, il processo consiste di due fasi, la prima è la levigatura vera e propria del pavimento, mentre la seconda è la realizzazione di un nuovo strato di finitura. Il consiglio è quello di di rivolgersi sempre a personale specializzato per far effettuare queste lavorazioni, anche perché con il fai da te si può correre il rischio di danneggiare seriamente il parquet.
Più nel dettaglio l’operazione di lamatura consiste nella rimozione dello strato superficiale di finitura e nell’asportazione di pochi decimi di millimetro dello strato di legno nobile. L’intervento può essere eseguito quindi su ogni tipo di parquet, anche se bisogna tenere conto che tipologie diverse di pavimenti potranno supportare nella loro vita numeri diversi di interventi. Un parquet prefinito, il cui spessore di legno nobile è inferiore a quello di un parquet tradizionale in massello, potrà supportare da 2 a 4 levigature, mentre un parquet tradizionale arriverà fino a 6 o anche 8 interventi. È utile ricordare anche che i locali devono essere adeguatamente preparati, sia svuotandoli di ogni arredo, poiché è necessario lavorare su tutta l’estensione delle pavimentazioni, sia predisponendo adeguate protezioni contro la diffusione della polvere di legno verso altri locali non interessati dai lavori.
Ma vediamo ora nel dettaglio le varie fasi che costituiscono il procedimento:
- Iniziale verifica della stabilità della pavimentazione: si controlla la presenza di eventuali elementi mobili. Nel caso si procederà con riparazioni localizzate e/o sostituzioni di listelli che altrimenti potrebbero saltare al passaggio della macchina levigatrice.
- Pulizia generale del pavimento.
- Sgrossatura: è così chiamata la prima lamatura, effettuata con apposite macchine sulle quali vengono montati nastri abrasivi a grana grossa. Si effettuano due passate incrociate partendo dal centro della stanza e procedendo verso i bordi. Si rimuovono lo strato di finitura esistente, i graffi presenti e si spianano eventuali irregolarità e dislivelli.
- Levigatura: cioè la seconda lamatura, effettuata sempre con due passate incrociate ma utilizzando nastro abrasivo a grana media. Si ottiene una superficie liscia e planare.
- Stuccatura: necessaria per chiudere le fughe tra i vari listelli e eventuali ulteriori fessurazioni. Si passano una o più mani con una spatola stendendo una pasta formata da un legante e polvere di legno. È possibile utilizzare anche la polvere di legno proveniente dallo stesso parquet.
- Carteggiatura: da effettuarsi per rimuovere lo stucco in eccesso, utilizzando un abrasivo a grana finissima e agendo parallelamente alla direzione delle fibre del legno. Si ottiene la superficie finale pronta a ricevere lo strato di finitura.
- Pulizia finale: da fare con un aspirapolvere professionale, molto potente, per rimuovere totalmente ogni residuo di polvere di legno, la cui presenza altrimenti potrebbe pregiudicare l’applicazione dello strato di finitura.
- Finitura: applicazione della finitura finale che può essere scelta fra vernice (forma un sottile strato impermeabile, facile da pulire e mantenere. Può essere di tipo lucido, semilucido o opaco. Quelle a solvente – mono o bicomponente – sono molto resistenti ma in fase di applicazione rilasciano sostanze nocive per la salute. Quelle ad acqua – mono o bicomponente – hanno prestazioni di resistenza ormai superiori a quelle a solvente e sono più ecologiche e sostenibili lasciando naturale la colorazione del legno. Cera (lascia traspirare il legno e ne esalta le tonalità. Richiede più manutenzione poiché scurisce col tempo e deve essere riapplicata periodicamente) e olio (permette al legno di traspirare, non chiudendone i pori, e dona un aspetto particolarmente caldo e naturale; richiede più manutenzione delle finiture a vernice ma meno di quelle a cera).